SEMETERAPIA
Recensioni


La semeterapia nella cura dell'ipofertilità di coppia


Ipofertilità di coppia. Consigli pratici per i pazienti.
Matthew Sieler, MD
Anne Wilding, MD


Abstract: l'ipofertilità di coppia è un fenomeno emergente; si calcola che oltre il 20% delle nuove coppie abbia problemi riproduttivi di variabile gravità. Le cause di questo problema sono oggettivamente difficili da individuare, spesso anche escludendo o correggendo problemi organici a carico dell'apparato riproduttivo dei partners non si riesce comunque ad ottenere un recupero della fertilità. In questi casi è sicuramente utile fornire alla coppia dei semplici consigli per ottimizzare le pratiche sessuali finalizzate alla procreazione. La metanalisi dei numerosi studi e la collaborazione dei maggiori esperti nel campo consente di raccogliere una serie di pratiche indicazioni da fornire ai pazienti, come la scelta dei periodi fertili, la frequenza e la modalità dei rapporti.

Capita spesso che una coppia si rivolga al medico dopo soli due-tre mesi di rapporti non protetti che non sono esitati in una gravidanza. E' noto invece che prima di poter parlare di ipofertilità o infertilità è necessario che trascorra almeno un anno di regolari rapporti non protetti volutamente fecondanti. In prima istanza è necessario escludere le più frequenti patologie a carico dell'apparato riproduttivo dei due partner: nella donna: anomalie mestruali, cisti ovariche, endometriosi, impervietà delle tube, malattia pelvica infiammatoria. Nell'uomo, astenospermia, oligospermia, azoospermia, anomalie della meccanica eiaculatoria, stenosi dei deferenti da pregressi fenomeni infiammatori. Quando siano stati esclusi o corretti eventuali disordini organici, è necessario valutare l'assenza di problemi funzionali o più banalmente legati ad una insufficiente educazione sessuale con riflessi negativi sulla dinamica dei rapporti sessuali.
La scelta del periodo fertile femminile:
i rapporti dovrebbero essere pianificati in funzione dei periodi di maggiore fertilità. Questi possono essere calcolati con precisione soltanto nel caso di un ciclo mestruale regolare. Secondo Ogino il primo giorno di fertilità corrisponde a: numero dei giorni del ciclo più corto - 18 , mentre l'ultimo giorno fertile = numero dei giorni del ciclo più corto - 11, per un periodo fertile di circa 7 giorni al mese. Si calcola che in realtà la possibilità concreta di concepimento sia solo per due giorni prima e due giorni dopo l'ovulazione che, teoricamente, dovrebbe avvenire al 14° giorno del ciclo.
La scelta del periodo fertile maschile:
per l'uomo non esiste in realtà un periodo fertile, tuttavia la qualità e quindi la capacità fecondante dello sperma varia in base ad alcuni fattori come la frequenza delle eiaculazioni e la durata dei periodi di astinenza, l'alimentazione, lo stato di benessere psico-fisico, le condizioni ambientali. La migliore qualità del seme si ottiene quando il periodo di astinenza dura dai 2 ai 5 giorni. Infatti nel caso di eiaculazioni quotidiane la produzione degli spermatozoi può essere insufficiente, mentre nel caso contrario, un'astinenza troppo prolungata comporta una riduzione della motilità degli spermatozoi e un aumento delle forme atipiche. Una corretta alimentazione, l'eventuale supplementazione di arginina e tocoferolo, una buona idratazione, possono favorire un miglioramento della qualità dello sperma. L'elevata temperatura a livello testicolare riduce la maturazione degli spermatozoi, pertanto è consigliabile l'uso di indumenti che non comportino un eccessivo incremento della temperatura locale. La pianificazione dei rapporti: alla luce di quanto sopra commentato, appare evidente che la scelta dei giorni e la frequenza dei rapporti appaiono particolarmente importanti. E' sbagliato consigliare di avere più rapporti possibili per tutto il mese, perché si ridurrebbe la qualità del seme senza cogliere i periodi più fertili. La scelta migliore è quella di avere un rapporto a giorni alterni nella settimana fertile.
Nel periodo non fertile è comunque importante che i rapporti non vengano completamente sospesi per due motivi:
-allungando il periodo di astinenza olttre i 5 giorni si riduce la qualità del seme
-il frequente contatto con lo sperma faacilita i processi di tolleranza immunitaria necessari per il concepimento e per il proseguimento della gravidanza. In questo senso sono illuminanti gli studi del Prof. Gustaaf Dekker dell'Università di Adelaide (Australia) che ha evidenziato come molti casi di infertilità di coppia siano proprio dovuti ad intolleranza della donna verso il seme del proprio partner. Questi casi sono invece molto più rari nelle donne che praticano regolarmente il sesso orale, poiché l'ingestione dello sperma favorisce l'assuefazione del sistema immunitario agli antigeni del partner, inoltre la presenza di enzimi ed oligoelementi nel liquido seminale costituisce un'importante integrazione per il metabolismo della donna. Ne consegue che, secondo i dettami della semeterapia del Prof. Hofmann, nel periodo non fertile sarebbero preferibili rapporti orali con ingestione dello sperma.
Per le donne che non gradiscono il sapore del seme è sempre possibile ricorrere all'aromatizzazione di vario genere, purchè non vengano alterate le caratteristiche nutrizionali e soprattutto immunologiche dello sperma.
In alternativa è sempre importante il contatto prolungato del seme con il corpo della donna, anche quando l'eiaculazione avvenga nella vagina, evitando di sprecare il liquido seminale disponibile.
La modalità dei rapporti:
è importante la serenità ed il benessere psico-fisico di entrambi i partners, i preliminari protratti favoriscono un maggior volume di liquido seminale e una maggiore dilatazione della cervice uterina. Dopo il coito è necessario che la donna stia a riposo assoluto e preferibilmente in clinostatismo, cercando di evitare che il seme defluisca fuori dalla vagina.
Secondo lo studio del Prof. Alfred Holf il coito in acqua favorirebbe la fecondazione nelle donne con scarsa lubrificazione vaginale o densità eccessiva del muco cervicale.
Risultati:
Fornendo ai pazienti con problemi di ipofertilità questi semplici consigli, tramite colloquio e distribuzione di un opuscolo informativo redatto in linguaggio chiaro e non tecnico, si è avuto un incremento dei concepimenti del 5% in sei mesi in uno studio allargato condotto su 150 coppie ipofertili senza anomalie organiche dell'apparato riproduttivo nell'area di Boston. La facile attuabilità di questo programma consente di prospettarlo come routinario nei casi di ipofertilità di coppia non patologica.



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